«È sempre stato molto molto forte, e anche molto molto ambizioso. Era uno dei migliori allievi della scuola, ma era sempre stato insofferente alle leggi divine che governano l'Hokuto da 2000 anni.»
RAOUL. “Il Re di Hokuto”. Formidabile combattente e grande leader, in sella al suo enorme cavallo Re Nero ricorda Alessandro Magno. Condottiero valoroso, riesce a costruire un impero rimanendo pressoché nell'ombra e a mantenere il dominio sotto il segno della paura. L’unico che gli si oppone è Souther, contro cui si astiene prudentemente dal combattere. Tenta anche di impedire l'incontro fra Toki e Kenshiro, temendo che i due maestri si possano unire contro di lui, facendo rinchiudere il fratello nella prigione di Cassandra. Per sua stessa ammissione: «L'unico uomo di cui ho paura si chiama Toki».
Fa la sua apparizione al villaggio di Mamiya, dopo che Ken ha distrutto Cassandra. Sbrigata la pratica Rei, si esibisce in una dimostrazione di forza contro Ken, sparendo in cielo insieme a lui. Sta per avere la meglio sul “fratello” minore quando si mette in mezzo Rei, che cerca con mille chiacchiere di impedire a Ken il proseguimento dell’incontro. L’arrivo di Toki convince Raoul a scendere da cavallo.
Raoul VS Toki (I°). Stanno mezz’ora a guardarsi in faccia. Mentre Ken è temporaneamente paralizzato e Rei commenta lo scontro, i due combattenti sono impiantati a terra da un arpione conficcato nel piede. Toki subisce le provocazioni del fratello senza replicare. «Per me uccidere te o un cane è esattamente la stessa cosa!». Raoul sta per sferrare il colpo decisivo, quando sbuca fuori Mamiya che cerca di ucciderlo con una freccia. Il pianto di Lynn da la forza a Ken di liberarsi dal laccio di Toki e salvare la donna in pericolo. E comincia il vero duello: «Raul fissa bene la stella bianca della morte e giustizia sarà fatta!».
Raoul VS Ken (I°). «In questo posto si decreterà la fine di 2000 anni di storia della Scuola di Hokuto». A questo punto Rei e Toki, che non avrebbero puntato un centesimo su Ken, hanno cambiato opinione e credono in lui. Nelle prime battute Ken subisce l’irruenza del “fratello” maggiore, ma poi combattono alla pari, scambiandosi colpi su colpi e finendo a terra stremati. Con l’ultimo affondo si feriscono a vicenda e l’incontro termina in parità, che per Raoul è come un sconfitta. «È finita la grande leggenda del Re del colpo!». I suoi soldati lo abbandonano, Raoul non sta nemmeno in piedi ma vorrebbe continuare, interviene Toki a dividerli.

Il “Luogo per le dispute alla successione” viene scelto per lo scontro decisivo.
Raoul VS Ken (III°). «Duemila anni di storia, duemila anni di tradizione, duemila anni di esperienze. Raul e Ken sono la sintesi di tutto questo. Sarà in grado Raoul di impadronirsi del cielo o riuscirà Ken a liberare il sole alla fine di questo secolo?». Ken e Raoul si affrontano prima a parole; Ken è impietoso: «Non ti reputo neppure degno di appartenere alla Sacra Scuola, non sei che un povero verme un mentecatto!!». E' lui a colpire per primo ma Raoul ricambia. L’incontro è equilibratissimo e nessuno riesce a metter a segno un colpo; usano entrambi uno dei segreti della Divina Scuola, lo “sdoppiamento delle immagini”. Improvvisamente le tattiche saltano e diventa uno scontro corpo a corpo ad oltranza, in cui non si preoccupano nemmeno di parare i potentissimi colpi. Un lungo flashback e poi Raoul comincia a brillare di luce propria, ma Ken avanza e l’aura densa di Raoul viene dispersa. Nel momento decisivo Ken perfora la mano di Raoul e gli assesta il colpo finale. «Guarda in alto, la stella della morte sta brillando per te». Raoul raccoglie le ultime forze per alzarsi in piedi, orgoglioso fino alla fine: «Il Re di Hokuto deve essere fiero di se stesso, anche se muore!». Ora che ha abbattuto il muro di rimozione attorno al suo cuore e ha sperimentato amore e tristezza, cioè i sentimenti su cui poggia la vita di tutti gli uomini, può morire senza rimpianti: «Addio Kenshiro, Toki mi sta aspettando». Alza il pugno al cielo, una colonna di luce si leva in alto e muore, diventando una statua di sale. Finisce così la leggenda del re di fine secolo.
Ciò non impedisce che sull’isola dei Demoni si continui a credere nel suo ritorno. Aveva infatti promesso al Pirata Rosso che, una volta risolte le faccende sulla terraferma, sarebbe partito per liberarla: «La prossima volta che i miei occhi vedranno questo litorale sarò padrone del mondo». Per gli abitanti dell’isola oltremare diventa in poco tempo una semi-divinità, la cui venuta, alla stregua del ritorno del Cristo, avrebbe ristabilito la giustizia e la pace. Invece sappiamo bene quali erano le condizioni di vita di qua dal mare, anche sotto il dominio di Raoul..

Le sue manie di dominio iniziano fin dall'adolescenza e forse questo lo differenzia da tutti gli altri megalomani. Probabilmente il fatto di aver perso la madre in giovane età lo ha condizionato, ma dopotutto chi è che, tra i grandi maestri, non ha perso i genitori da ragazzo..
Raoul è probabilmente il personaggio più enigmatico e meno compreso di tutta la serie. Nelle parole dell’autore Tetsuo Hara: «Ken e Toki hanno assunto un chiaro contorno nella misura in cui si riferivano a lui». In effetti, anche se a prima vista sembra solo un mitomane sanguinario e privo di scrupoli, il principale obiettivo di Raoul è quello di riportare l’ordine nel mondo. «Io sono il demone che divora i demoni!» (La Leggenda di Raoul, 2007). Intendeva, come Cesare e Alessandro, stabilire la “pax augusta” sotto un unico dominatore, combattendo tutti e tutto, persino, se necessario, combattere Dio. E alla fine forse si, voleva essere sconfitto da Ken, perché non vi potevano essere due “salvatori”..
Dettagli un po’ ironici. All’inizio decide i suoi avversari sulla base del fatto che abbiano visto o no la Stella della Morte. Il suo posto preferito è un promontorio, dal quale scruta il firmamento e spara sentenze sul destino umano e sul futuro del mondo.
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